Il poeta che c'è in noi

La conosci, vero, quella strana sensazione che ti pervade il corpo, che lo rabbrividisce, lo invade e ne prende possesso. Quella sensazione di nervoso e angoscia. E tu sei lì, inerme, disteso su quel letto che sembra cullarti nell'oblio. La mente è continuo frullare di pensieri molesti, ci sono ma non ci sono: qualcosa ti pesa. Quell'oscurità è un infinito buio, sembra nero su nero che oscura speranze, vie. Il classico pozzo senza fondo, il classico mondo senza vita. Il tuo mondo. Sei solo, vorresti la compagnia, ma vorresti stare solo. Ma infondo, in un oblio, qual più bella compagnia se non la solitudine stessa? Aspetti immobile, in silenzio. È la mente che urla, con i suoi infiniti toni che ti rimproverano e ti rassicurano. O il battito del cuore che accelera o decelera. Troppo forte o troppo piano, o a volte sembra fermo. Essì, anch'esso inerme attende la libertà di battere. Assaporare la vita, il vento fresco, il profumo di vivere accompagnato dall'odore della felicità. Cosa c'è dietro quest'oblio? Forse la luce? O altro buio? E dopo il buio? Ancora buio? Non lo saprai mai finché non t'accorgi che la luce sei tu.