Topo delle piramidi

Jaculus jaculus

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  1. Chia˜
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    Ho trovato l'animale giusto da allevare :shifty:
     
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    CITAZIONE (Chia˜ @ 15/2/2012, 22:52) 
    Ho trovato l'animale giusto da allevare :shifty:

    Adesso questa me la spieghi xD
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  3. Chia˜
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    In Italia non ci sono ancora allevatori di topi delle piramidi e se ci sono saranno massimo un paio.
    Avrei l'esclusiva o quasi :shifty:
    Al nord italia si rivolgerebbero a me per averne uno eheheh
     
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    Ma se non ti piacciono questi topi! :ops:

    Comunque se fai le cose bene ti assicuro che anche allevando criceti avresti gente che li cerca. Ma allevare non vuol dire accoppiare, vuol dire allevare davvero! Essere preparati sulla genetica, accoppiare con criterio e soprattutto ottenere varietà rare! Una o due settimane fa su ZipRar c'erano in adozione un paio di Campbell rossicci: sono andati a ruba! In un giorno hanno trovato casa e c'era gente disposta a pagare pur di avere quei criceti (cosa che nel sistema delle adozioni dei criceti non succede praticamente mai).
    Secondo me non è tanto questione di cosa allevi, ma di come lo fai. E se per la specie in questione è difficile puntare sulle varietà di colore, punta sulla socievolezza: produci piccoli di tamia abituati all'uomo fin dalla nascita... e se sei tanto fortunata da trovare un tamia bianco, dai il via alla selezione. Cioè, non servono per forza animali strani, basta fare bene l'allevatore.

    PS. Il mio sogno è allevare certosini. Ora ovviamente non posso, ma in futuro chissà. E i certosini vanno a ruba! Gli allevamenti non sono molti e la razza è molto apprezzata. Non è difficile trovargli casa.
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  5. Chia˜
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    Ma se non ti piacciono questi topi! :ops:

    Conoscendomi abituandomi a questa novità posso finire con l'apprezzarla xD
    Esempio il roborowkji: inizialmente non mi piaceva perché mi dava l'idea di cricetino vecchio xD Ora invece non vedo l'ora di poterne ospitare uno :wub:

    Comunque credo che avendo a che fare con una specie rara (in italia) e particolare come questo roditore, si può anche iniziare puntando più sul renderli socevoli che sulle varie colorazioni (se ne hanno), no? Non sono diffusi in Italia, quindi la gente prima dovrebbe conoscerli.

    E...sul rendere socevole sono d'accordo in parte. Dipende dalla predisposizione dell'animale ad avere rapporti con l'uomo. Ad esempio i tamia allevati a mano sono rinchiusi in gabbiette minuscole senza nascondigli e costretti a stare nelle mani dei simpaticoni che han deciso di allevarli a mano per renderli docili. Questa cosa non la posso sopportare.
    Un animale come un criceto invece è più semplice da rendere docile e non serve recluderlo in uno spazietto striminzito senza nascondigli.
     
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    Non sono diffusi in Italia, quindi la gente prima dovrebbe conoscerli.

    Esatto. È una specie poco conosciuta e proprio per questo tieni presente che anche la domanda è quella che è. Non aspettarti di ricevere chissà quali richieste. Se vuoi vendere secondo me devi farlo alle mostre, dove puoi portarli e farli conoscere.

    CITAZIONE
    E...sul rendere socevole sono d'accordo in parte. Dipende dalla predisposizione dell'animale ad avere rapporti con l'uomo. Ad esempio i tamia allevati a mano sono rinchiusi in gabbiette minuscole senza nascondigli e costretti a stare nelle mani dei simpaticoni che han deciso di allevarli a mano per renderli docili. Questa cosa non la posso sopportare.

    Ma chi ha detto di rinchiudere i tamia nelle gabbiette? :blink:
    Ma poi cosa vuol dire "allevarli a mano"? Mica sono uccelli da imbeccare e soggetti all'imprinting! :huh:
    Io intendevo allevare in casa: partire da genitori addomesticati che hanno un buon rapporto con l'uomo e fare lo stesso con la prole, che impara fin da subito a stare a contatto con l'uomo, sia perché effettivamente il contatto con l'uomo c'è dalla nascita, sia perché (in quanto mammiferi) apprendono lo stile di vita dai genitori. Non è un progetto facile, perché magari ti occorrono 5-6 generazioni per arrivare ad avere esemplari totalmente socievoli. Ma anche qui: "totalmente" socievoli non vuol dire farli diventare criceti che stanno in mano, vuol dire rispettare e assecondare la loro natura, sottraendo loro unicamente la paura per l'uomo. Ma non si può modificare l'essenza dello scoiattolo, altrimenti a questo punto prenditi un criceto che è meglio!
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  7. Chia˜
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    Ma no non ho detto che fosse un discorso tuo. Era un esempio di quello che purtroppo accade per vendere a prezzo spropositato dei tamia stradocili.
    Nel modo in cui dici tu la vedo dura per il semplice motivo che, e sia chiaro che è un mio pensiero e potrei sbagliare alla grande, ogni tamia ha un suo carattere e non è così scontato che i cuccioli di genitori abituati all'uomo prendano esempio.
    Mi viene in mente il gatto maschio di mia sorella. Nato e cresciuto in casa, si comporta come un perfetto gatto randagio. Eppure la mamma è stra-socevole.
    Però, ribadisco, è un mio pensiero ed è facile che sbagli.
     
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    Guarda, tempo fa tenevo d'occhio un allevamento amatoriale di tamia di Bristol. A parte le foto stupende dei cuccioli, c'erano foto della signora e della sua famiglia con tutti questi scoiattolini addosso, tranquilli, giocosi... addomesticati fin dalla nascita. Si tratta di un allevamento amatoriale, quindi niente produzione "in serie", molta cura e attenzione e probabilmente molto tempo speso insieme a questi topini fin da quando nascono. Il risultato sono piccoli socievoli. Ora non dico che tutto questo lo ottieni subito: ripeto, magari ci metti diverse generazioni. Ma la tendenza sarà quella a diventare animali sempre più abituati da generazioni alla presenza dell'uomo. Poi ovvio che ti capiterà anche il cucciolo introverso (qui è questione anche di carattere), ma comunque si va a definire una linea generale di fiducia verso l'uomo, perché i cuccioli apprendono dai genitori e se i genitori sono molto socievoli, verosimilmente lo saranno anche i cuccioli. Cioè in teoria ad ogni generazione dovrebbe andare sempre meglio, fino a stabilizzarsi. Poi è ovvio che sono scoiattoli e non saranno mai come cani, ma qui è questione di accettare l'essenza dello scoiattolo senza volerla stravolgere. Mentre l'obiettivo di allevamento è produrre cuccioli di scoiattolo abituati all'uomo: non criceti, non cani... scoiattoli, ma con meno (o per nulla) timore verso l'uomo.
    Del resto è stato così per qualsiasi animale domestico all'inizio. Non che i cavalli selvaggi fossero proprio trattabili alle origini ^^"
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