I tamia e la ruota

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  1. Shadow__84
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    Apro questa discussione per condividere con voi alcune mie impressioni circa le ricadute che può avere l'uso della ruota da parte degli scoiattoli tenuti in ambiente domestico. Come molti anch'io quando ho allestito la gabbia per il mio primo tamia mi sono premurato di inserire una ruota, come viene consigliato in alcuni articoli e manuali che ho letto prima di approcciarmi a questa passione.
    Inizialmente Rocky ci andava pochissimo e sembrava quasi "temerla" poi lentamente ha preso confidenza: via via che i giorni passavano trascorreva sempre più ore a correre sulla ruota, a volte anche di notte. Un giorno, durante dei lavori di pulizia, l'ho tolta e poi ho dimenticato di rimetterla dentro: quello che mi ha sorpreso è che Rocky è improvvisamente diventato molto aggressivo ed irrequieto, muovendosi continuamente avanti e indietro. Questo stato di agitazione è rimasto per un po' dopodichè ha iniziato a calmarsi. A partire da quel momento ho iniziato a pensare che forse tra i due eventi c'era un nesso di causa e ad alimentare i miei dubbi ha contribuito quanto letto in un noto manuale sui tamia; cito testualmente: "In cattività gli animali utilizzano moltissimo la ruota, facendo anche molta più strada di quella che abitualmente percorrono in natura; dei ricercatori hanno studiato dei topolini di bosco e hanno visto che in una notte sno in grado di percorrere ben 25 km sulla ruota, percorso che sicuramente non compiono nel loro habitat naturale". Ora, una leggera variazione potrebbe non essere significativa, ma una così ampia forbice tra la distanza percorsa in natura e quella sulla ruota in cattività a mio parere è un'anomalia.
    A distanza di tempo è arrivata Cleo e, forte dell'esperienza con Rocky, ho deciso di ripetere anche con lei l'esperimento ed il risultato è stato molto simile: all'inizio la ruota viene ignorata, poi gradualmente diventa l'attività principale di tutta la giornata, una volta tolta anche lei era molto nervosa e mostrava qualche comportamento stereotipato, infine dopo un po' è tornata alla calma.
    Insomma, premesso che queste sono riflessioni personali e che quindi non sto certo esponendo i risultati di uno studio condotto con rigoroso metodo scientifico, per quanto maturato nella mia esperienza ho l'impressione che, negli scoiattoli tamia tenuti in ambiente domestico, l'uso della ruota o, in altri termini, un movimento rotatorio ripetuto per diverse ore al giorno, possa contribuire allo sviluppo di disturbi ossessivo-compulsivi.

    Che ne pensate?
     
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    Io non ho esperienza nel campo, perché non ho mai provato ad inserire una ruota nella gabbia di Squicky. Forse perché lui ha una gabbia enorme, con 6 metri di tubo, forse perché lo vedo tranquillo, senza i tipici sintomi da stress quali correre avanti e indietro tornando sui suoi passi, mordere le sbarre o in generale avere un comportamento stressato. Non ho mai sentito la necessità di mettere una ruota. Non posso quindi portare la mia esperienza.

    CITAZIONE
    negli scoiattoli tamia tenuti in ambiente domestico, l'uso della ruota o, in altri termini, un movimento rotatorio ripetuto per diverse ore al giorno, possa contribuire allo sviluppo di disturbi ossessivo-compulsivi.

    Forse parlare di ossessioni nei tamia è un po' eccessivo, dato che non possiamo neanche lontanamente conoscere il contenuto dei pensieri di un tamia. È un campo molto minato, perché non è facile capire fino a che punto nella scala evolutiva un animale pensa in senso razionale e quando invece "pensa" per impulsi.

    Complusioni: può darsi. Però il termine compulsione ha un'accezione patologica e non sono del tutto sicura si tratti di questo. Potrebbe darsi che lo scoiattolo in gabbia sia annoiato e che cerchi di passare il suo tempo. Forse, semplicemente, gli piace parecchio andare sulla ruota. Forse a forza di farlo, diventa una sorta di routine. Nel momento in cui togli la ruota lo scoiattolo perde la sua fonte di distrazione principale. Non voglio dire che la ruota sia fondamentale, ma se un'attività che occupa normalmente una buona parte del tempo viene improvvisamente tolta, bisogna riorganizzare le giornate: può sembrare una cosa molto semplice, ma sul piano cognitivo non lo è del tutto, specialmente per un animale, che può andare alla ricerca dell'oggetto scomparso, non capire che fine abbia fatto, farsi un giro e tornare a vedere se la ruota è tornata, andare a mangiarsi una nocciolina, fare una corsa e poi tornare "istintivamente" a dove prima c'era la ruota. E ovviamente nel frattempo inventarsi qualcosa d'altro da fare. Una volta adattatosi all'assenza di ruota, può tornare ad avere un comportamento normale, perché semplicemente si è riorganizzato e ha ripristinato un equilibrio (i sistemi viventi hanno questa magnifica capacità: procedono per fasi di stabilità ed equilibrio e fasi di cambiamento in cui l'equilibrio viene rotto. A quel punto si rende necessaria una riorganizzazione per trovare un nuovo equilibrio, diverso dal precedente, ma che ripristina la stabilità).
    Ora, in cosa si differenzia tutto questo da una compulsione? Come al solito i confini di patologia e normalità sono sempre molto labili. Personalmente credo che la differenza stia nel fatto che nella compulsione l'azione ripetuta arreca danno all'individuo o comunque nasconde un disagio, mentre nella normale routine no. Per quanto mi riguarda, io considererei "sano" uno scoiattolo che mangia, dorme, si lava, si comporta normalmente e appare psichicamente equilibrato, al di là del fatto che si sia innamorato della ruota e che ci corra per varie ore al giorno. Al contrario, se non appare equilibrato, può anche darsi che la ruota, più che essere uno strumento che crea dipendenza, sia invece uno strumento per sfogare stress ed energie. E qui bisogna interrogarsi sulla natura di tale stress.
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  3. Shadow__84
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    Rocky e Cleo hanno mostrato questo tipo di comportamento quando era passato solo poco tempo dall'acquisto e dall'arrivo nel nuovo ambiente quindi sicuramente vivevano una situazione di stress: ciò nonostante nessuno dei due aveva mostrato movimenti stereotipati prima del mio piccolo esperimento (se così vogliamo definirlo,in modo improprio) con la ruota.
    In realtà la mia idea in proposito è proprio questa: la ruota, di per sè, non è causa di questo tipo di disturbo ma potrebbe agire come "moltiplicatore" andando ad incanalare dei fattori di stress latenti verso una forma di sfogo che li porta a ripetere continuamente lo stesso movimento, comportamento che tendono a mantenere anche nel momento in cui la ruota viene tolta loro, questo finchè, come hai osservato tu, non si crea un nuovo punto di equilibrio.
     
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    In realtà la mia idea in proposito è proprio questa: la ruota, di per sè, non è causa di questo tipo di disturbo ma potrebbe agire come "moltiplicatore" andando ad incanalare dei fattori di stress latenti verso una forma di sfogo che li porta a ripetere continuamente lo stesso movimento, comportamento che tendono a mantenere anche nel momento in cui la ruota viene tolta loro, questo finchè, come hai osservato tu, non si crea un nuovo punto di equilibrio.

    Incanalare lo stress sfogandosi sulla ruota non la vedo come una cosa negativa. Anzi, credo che gli stessi movimenti stereotipati, per quanto possano essere un campanello di allarme per noi, sono in realtà strategie che lo scoiattolo mette in atto per fare fronte allo stress (coping): si muove e si sfoga. Il problema non è tanto il movimento, quanto lo stress sottostante. Il movimento già di per sé può essere considerato adattivo alla situazione.
    Che la ruota incentivi lo stress ne dubito. Quello che può accadere, secondo me, è che la ruota, che inizialmente viene usata per fare movimento e dissipare lo stress (funzione adattiva), finisce per essere associata allo stress stesso ed è possibile che eliciti comportamenti simili a quelli appresi quando lo scoiattolo ha conosciuto l'oggetto, insomma, che avvenga una sorta di condizionamento. È un'ipotesi ovviamente, non pretendo sia vera: bisognerebbe studiare meglio il fenomeno.
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3 replies since 12/6/2012, 19:38   485 views
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